SULMONA -“Anche in Abruzzo, così come in tutte le altre zone d’Italia attraversate dalle infrastrutture della società, i lavori saranno seguiti da accurati interventi di ripristino ambientale che consentiranno di riportare i territori interessati alle condizioni originarie, quando non migliorative in alcuni casi”. A sostenerlo è Snam in replica alla lettera inviata da alcune associazioni ambientaliste al Governo in cui si chiede di bloccare i progetti per la costruzione di una centrale di compressione a Sulmona (L’Aquila) e la realizzazione del metanodotto “Linea Adriatica” di 425 km da Sulmona a Minerbio (BO).
Snam sottolinea che “le proprie iniziative sui territori italiani non danneggiano in alcun modo né gli alberi né gli ecosistemi”. “In particolare, come da prassi – si legge in una nota – la società provvederà al reimpianto di tutte le essenze arboree e alle cure colturali per un periodo di almeno cinque anni, al fine di assicurare il completo ripristino della vegetazione. Peraltro, i progetti saranno realizzati utilizzando le migliori tecnologie disponibili in termini di compatibilità ambientale, incluso l’impiego di soluzioni ‘trenchless’, minimizzando cioè gli scavi a cielo aperto”.
“Da ottant’anni, Snam – prosegue la nota della società – realizza in tutta la Penisola progetti infrastrutturali complessi in totale armonia con l’ambiente, compresi parchi naturali. Un esempio della compatibilità ambientale delle opere di Snam si trova proprio in Abruzzo e in particolare nel Parco della Majella, attraversato per oltre 15 km dal metanodotto Campochiaro-Sulmona”.